Tommaso Lardelli, maestro e architetto dell’Ottocento poschiavino

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Il Museo poschiavino è lieto di informare che per commemorare il bicentenario di Tommaso Lardelli,  figura eclettica ed influente del 19. secolo valligiano, la Pgi Valposchiavo organizza il 16 marzo, al termine dell’Assemblea dei soci, un incontro d’approfondimento con Fernando Iseppi e Gustavo Lardi.

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Al giorno d’oggi Tommaso Lardelli viene facilmente alla mente ammirando la disposizione ordinata di case e giardini di Via dei Palazzi e Via Olimpia di Poschiavo. Di certo, Tommaso Lardelli ha dato un nuovo volto alla parte meridionale del Borgo conferendo al “piccolo” centro alpino una forma urbanistica simile alle grandi città dell’Ottocento. Ma Lardelli non era solo urbanista, architetto e impresario, era molto di più! Impensabile oggi trovare una figura poliedrica analoga pensando a quanti ruoli svolse nella propria carriera professionale. Fu infatti anche maestro a Poschiavo e ispettore scolastico nei distretti Bernina e Maloggia, notaio, granconsigliere, commerciante, agente bancario e assicurativo, membro e presidente del Tribunale di circolo, presidente del Distretto del Bernina, commissario di polizia, autorità tutoria, amministratore comunale e podestà per diversi bienni. Indubbiamente una figura eccezionale, molto attiva, perspicace, con un carattere di primo attore, o sarebbe meglio dire “registico” molto accentuato. Ecco un passo chiave della sua attitudine dalle proprie memorie, La mia Biografia con un po’ di Storia di Poschiavo nel secolo XIX, a cura di Fernando Iseppi, Poschiavo, Tipografia Menghini 2000, p. 160.

In prima linea io devo ammettere che la causa principale  si rinviene nel mio carattere proclive a mettermi sempre nelle prime file per conseguire il progresso tanto nell’educazione del popolo – ed in ciò coerente alla mia missione di ispettore scolastico – quanto di mantenere il decoro e la scrupolosa onoratezza amministrativa nelle autorità, non meno che di correggere e tracciare le vie del progresso (…) che dovevano condurre ad un migliore stato sì il pubblico bene che quello del privato cittadino.

Tommaso Lardelli era liberale e progressista, ottimista verso i cambiamenti della modernità nella società poschiavina, come nel resto del Cantone dei Grigioni e della Svizzera italiana. Lo possiamo considerare un ottimo esempio di Homo faber che concilia idee visionarie con la capacità di fare e di concretizzare. Della sua poliedricità ci parlerà il prof. Fernando Iseppi che una ventina di anni fa ha curato in un’edizione integrale l’autobiografia di T. Lardelli scritta nel 1898. Il relatore traccerà il profilo di Lardelli attraverso la varietà del suo operato attingendo alla biografia.

Inoltre approfondiremo anche il suo ruolo di maestro grazie all’intervento dell’ispettore scolastico Gustavo Lardi. Si renderà più chiara l’attività di Lardelli in una scuola sprovvista di strumenti didattici: per la prima volta utilizzò il pallottoliere nelle classi poschiavine e compilò testi d’insegnamento adatti alle classi con allievi italofoni. Inoltre verrà illustrato il suo importante operato come ispettore nell’ambito del “rinnovamento” del sistema scolastico grigionese dell’Ottocento. Da una scuola frammentaria e senza direzione pedagogica unitaria a una scuola dell’obbligo con direttive cantonali Tommaso Lardelli giocò un ruolo fondamentale per il Grigionitaliano.

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