Quando piove si va al museo, questa almeno la regola che vale nelle città, ma non da noi, evidentemente. Per il Museo, la stagione non è stata infatti tra le migliori: 3’348 persone hanno visitato il Palazzo de Bassus-Megotti e la Casa Tomé nella stagione 2014, un numero in calo rispetto all’anno precedente. Relativamente stabile invece l’affluenza ai percorsi didattici “Dal campo alla tavola”: il numero dei gruppi è costante, anche se in cifre assolute i partecipanti sono stati un po’ di meno. Concretamente 333 persone hanno seguito le attività in Casa Tomé e al Mulino Aino.
Un ulteriore problema a cui il Museo dovrà trovare delle risposte è il parallelo calo delle entrate finanziarie. Sempre più visitatori non pagano, infatti, il biglietto regolare, ma dispongono di una carta turistica o di un passaporto museale che permette loro di entrare a prezzo ridotto o gratuitamente. Con l’introduzione sperimentale della Guest Card locale questo effetto si è rafforzato ulteriormente. È ancora troppo presto per tirare delle conclusioni, ma il Museo è convinto che sul lungo termine queste iniziative daranno i loro frutti, sia in termini di affluenza al Museo, che in termini di popolarità turistica per la Valle, con inevitabili risvolti positivi anche dal punto di vista finanziario.
L’azione combinata mostra e spettacolo teatrale dedicati ai de Bassus si è dimostrata un successo d’immagine, pur subendo lo stesso effetto negativo sui biglietti d’entrata: questa iniziativa ha portato un numero maggiore di valposchiavini al Museo. Come tradizione, la maggior parte dei visitatori locali approfitta degli appuntamenti pubblici organizzati dal Museo, beneficiando di un’entrata gratuita. Questo tipo di offerta fa comunque parte della funzione di servizio del Museo e i due Comuni di Valle onorano questo impegno con contributi finanziari ricorrenti.
Buon riscontro di pubblico e di interesse c’è stato per la mostra sui bröi e runchett, aperta al pubblico nel finale di stagione e organizzata in collaborazione con l’Ente frazionale Borgo-Cologna e con l’architetto paesaggista Martina Menghini-Cortesi. La mostra è stata l’occasione per riscoprire un’importante componente delle capacità artigianali locali del passato e riflettere sulle potenzialità del futuro.
Novità 2015
La pausa invernale servirà ora per preparare le attività dell’anno prossimo. In primo luogo si sta rivedendo il sito internet, che richiede un aggiornamento su tutta la linea. La nuova piattaforma integrerà le reti sociali, ma soprattutto sarà comune al Mulino Aino. Si tratta dunque di un ulteriore approfondimento della collaborazione fra le due istituzioni che si dedicano alla cura del patrimonio etnografico locale.
Un altro impegno sarà quello di rivedere gli orari d’apertura. In una stagione complessivamente grigia, proprio i mesi di maggio e giugno hanno rivelato nuove potenzialità, mentre il Museo ha aperto i battenti come sempre solo nella seconda metà di giugno. In seguito ad un’analisi effettuata assieme all’Ente turistico Valposchiavo abbiamo riscontrato che il comportamento degli ospiti della valle sta lentamente cambiando ed è necessario tenerne conto. Chiarire le necessità degli ospiti non è però semplicissimo e aumentare le ore d’apertura ha dei risvolti finanziari non indifferenti. Un primo passo sarà di offrire con regolarità un’apertura anche durante il weekend.
Un progetto Interreg, coordinato dal Polo Poschiavo, ci permette inoltre di offrire alle nostre mediatrici e ai nostri collaboratori dei corsi di formazione di alto livello. Il primo appuntamento, dedicato alla valorizzazione delle collezioni etnografiche, si è già svolto in ottobre. Per l’occasione abbiamo invitato a Poschiavo anche operatori dei musei del Ticino, dei Grigioni e della Lombardia.
Secondo importante punto che parte da questo progetto è invece il rinnovo dell’allestimento dei locali dedicati all’agricoltura. Nell’anno dell’Esposizione internazionale di Milano dedicata all’alimentazione, il Museo potrà presentare in modo nuovo le attività agricole del passato, offrendo nuovi spunti di riflessione. L’operazione è coordinata con la Casa Besta e con il Museo di Tirano, così si potrà creare un percorso calibrato attraverso le diverse realtà del territorio. Sullo stesso tema vi saranno inoltre interessanti sinergie anche con la Società Storica Val Poschiavo, il Mulino Aino e la PGI.
— Comunicato stampa FEM —