Nell’attigua fucina il fabbro forgia il ferro di cavallo, salda un anello di una catena, piega e torce il ferro di un’inferriata sul fuoco ravvivato da un geniale espediente a acqua. L’officina da maniscalco sulla piazzetta antistante serviva anche per la ferratura delle giovenche da traino con le particolari “clapi”.
L’edificio della fucina è il più recente e risale agli inizi del 1800. Prima del 1834, anno in cui un’alluvione danneggiò tutta la zona di Privilasco, la strada del Bernina passava proprio davanti alla fucina: somieri e vetturini ne approfittavano per i necessari accorgimenti e riparazioni prima di affrontare l’impervio valico del Bernina.